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venerdì 23 marzo 2012

Nascita di una stella



Assistere ad una nuova nascita è sempre emozionante, ma assistere alla nascita di una nuova stella è... indescrivibile. A noi è stata concessa questa fortuna. Una supernova ha fatto la sua comparsa nella costellazione del Leone, alla periferia della galassia M95. Ecco le foto "prima" e "dopo" l'evento.

mercoledì 14 dicembre 2011

Il Bosone di Higgs - La particella di Dio



Si tratta di osservazioni indirette, ovvero di tracce. Cosa significa? Dal momento che non è possibile osservare questo bosone (perché, se esiste, decade molto in fretta, cioè si trasforma in altre particelle), i fisici guardano ai segni che potrebbe lasciare. Semplificando: i ricercatori si aspettano di registrare, per esempio, 100 eventi di decadimento in corrispondenza di una certa energia e invece ne osservano 120; bene, quell’eccesso potrebbe essere indicativo della presenza di una particella mai rilevata prima, che si forma e subito scompare, lasciandosi alle spalle altre particelle note e più stabili. Poiché (e questo è il punto), l’energia a cui si sono osservati gli eventi in eccesso è compatibile con quella che potrebbe avere l’Higgs, abbiamo in mano il primo straccio di prova che questa particella potrebbe davvero esistere.



La cosa interessante è che questa particella non è dotata di massa: essa è la massa. Non è dotata di spin: essa è il motivo dello spin delle altre particelle subatomiche.
Entro il 2012 ne sapremo di più!

lunedì 31 ottobre 2011

Lancia Stratos HF






Nella versione definitiva, sia il motore che la trasmissione furono quelli della Ferrari Dino 246, la Stratos (o, forse più correttamente "Strato's", ad una attenta lettura del nome sul logo) veniva commercializzata col marchio Ferrari impresso sulla testata del sei cilindri, ed essi, abbinati ad un telaio monoscocca centrale in acciaio, resero la Stratos un'auto sportiva eccezionale. La lenta attività di produzione nello stabilimento Bertone di Grugliasco (TO) costrinse la Stratos a gareggiare come Gruppo 5 finché non venne raggiunta la quantità di esemplari prodotti richiesta per l'omologazione in Gruppo 4. In merito, nella dichiarazione a firma di Cesare Fiorio, si afferma che al 23 di luglio del 1974 ne siano stati costruiti 500 esemplari. La veridicità di tale affermazione è stata messa in dubbio da molti; d'altra parte, 17 mesi dopo la soglia minima venne abbassata a 400 esemplari, rendendo così inutile ogni polemica. Conclusa comunque la prima produzione in serie, venne schierata in gara nei rally nel consueto Gruppo 4 e fu per anni l'auto da battere: nelle stagioni 1974, 1975 e 1976 diventò Campione del Mondo Rally; ebbe inoltre molti altri successi di prestigio a livello europeo e nei singoli campionati nazionali tra i quali, ovviamente, quello Italiano.
L'esordio in gara avvenne nel 1972 al Tour de Corse, dove fu affidata al miglior pilota allora disponibile, il "Drago" Sandro Munari, e dove dovette ritirarsi per la rottura delle sospensioni posteriori. Ottenne il suo primo successo l'otto settembre del 1973 al Rally Firestone di Spagna nel 1973 con Sandro Munari e Mario Mannucci]. Ad oggi gli unici rally mondiali che mancano nel palmares della Stratos sono Rally RAC e il Safari Rally, dove nel 1975 Munari arrivò solo secondo. In tutte le altre gare, solo successi.
Nonostante la Stratos continuasse ad essere un'auto vincente senza rivali, il gruppo Fiat smise di utilizzarla come vettura ufficiale nel Mondiale Rally nel 1977 per rimpiazzarla con la Fiat 131 Abarth Rally: una scelta evidentemente commerciale per promuovere l'immagine del nuovo modello di Mirafiori per le famiglie. La Stratos comunque continuò a gareggiare e a vincere, anche se non più con la livrea ufficiale (se così si può dire, dato che non è mai stata schierata con una livrea uffiale Lancia, ma sempre con i colori di sponsor privati) fino al 1982, anno di scadenza dell'omologazione.
Dopo l'adozione della Fiat 131 da parte della squadra corse del gruppo Fiat, furono prodotti ancora altri due esemplari appositamente allestiti per gareggiare come Gruppo 5 Turbo, uno dei due esemplari fu completamente distrutto in un incendio in pista a Zeltweg, l'altro vinse il Giro Automobilistico d'Italia nel 1976, prima di essere spedita in Giappone per partecipare ad un campionato per vetture Silhouette al quale non prese mai parte ed entrò nella collezione Matsuda. Attualmente fa parte della collezione di Chris Hrabalek, il più grande collezionista di Stratos nel mondo, insieme ad altri dieci pezzi unici, inclusa quella del 1977 per il Safari Rally. L'esiguo numero di esemplari costruiti ed il fatto che l'auto fu utilizzata in ogni tipo di gara (persino nei rallycross certamenti inadatti ad un'automobile da collezione) sino a quando è stato possibile, la rende infatti uno dei modelli più ricercati dai collezionisti di tutto il mondo.
Il 22 dicembre del 2008 muore Pierugo Gobbato, uno dei "padri" della Stratos e direttore della collaborazione fra Bertone e Lancia] Era figlio dell’ing. Ugo Gobbato (1888-1945), che diresse l’Alfa Romeo impedendo ai nazisti di trasferire la casa automobilistica e i suoi materiali in Germania.

lunedì 24 ottobre 2011

Il motore a iniezione diretta della Ferrari California


Motore ad iniezione diretta


Il sistema a iniezione diretta di benzina garantisce un miglioramento delle prestazioni del motore per l'effetto combinato del raffreddamento della carica all'interno del cilindro ed eliminazione del passaggio della benzina stessa attraverso le valvole di aspirazione. Il livello elevato di pressione di iniezione (200 bar Vs. 160 bar attuali) garantisce una adeguata polverizzazione della benzina, così some la miscelazione e la combustione fino ad 8000 rpm. Questo si traduce in un incremento di prestazioni e riduzione dei consumi nel rispetto dei vincoli legislativi di emissioni inquinanti. L'iniezione diretta consente il raggiungimento di un rapporto di compressione di 12,2:1. Questo è superiore a quello dei motori Ferrari a iniezione indiretta. La conseguenza è l'incremento delle prestazioni e la riduzione dei consumi. Presente, come per gli altri motori Ferrari, il sistema di fasatura variabile sia su aspirazione che su scarico. Questo consente un incremento di prestazioni e riduzione consumi su tutto il campo di funzionamento I condotti di aspirazione e scarico sono stati disegnati per permettere un alto coefficiente di efflusso e un alto indice di turbolenza. In questo modo si garantisce una buona miscelazione e una buona combustione senza penalizzare le prestazioni. L'impianto di scarico consiste in due catalizzatori a matrice metallica (uno per ogni bancata), un pre-silenziatore centrale e due silenziatori posteriori; al fine di ridurre la contropressione pur nel rispetto delle normative di rumorosità. I due silenziatori posteriori sono dotati di una valvola di by-pass comandata elettropneumaticamente dalla centralina di controllo motore L'adozione di un sistema di aria secondaria integrato nella testa cilindri ha permesso l'adozione di un solo catalizzatore per bancata contenendo la contropressione pur nel rispetto dei severi limiti sulle emissioni allo scarico richiesti dalle normative Euro5 e LEV2.

martedì 18 ottobre 2011

Il sitema di trazione 4RM sulla Ferrari FF


4RM

Il 4RM (Quattro Ruote Motrici), innovativo sistema che consente di trasmettere la trazione su tutte le ruote della vettura, rappresenta la principale innovazione della nuova FF. Il sistema, a differenza di uno schema di trasmissione integrale standard applicato a vetture a motore anteriore, mantiene la tradizionale architettura a motore in posizione anteriore-centrale più transaxle posteriore collegato al motore da un solo albero di trasmissione. A questi si aggiunge una unità di trasferimento di potenza (PTU, Power Transfer Unit) alle ruote anteriori, direttamente collegata al motore, nella zona frontale e sopra all’asse. 

Questa impostazione meccanica consente di: 
- risparmiare il 50% di peso rispetto ad un sistema tradizionale, con indubbi benefici sul rapporto peso/potenza e quindi sulla prestazione vettura;

- mantenere basso il baricentro e non alterare la distribuzione dei pesi tipica di Ferrari, che riesce a scaricare più del 50% (53%) del peso sulla parte posteriore anche sulle vetture a motore anteriore. 
La PTU è l’organo meccanico principale del 4RM e gestisce la differente velocità tra motore e ruote ma attua anche un controllo della coppia mandata alle ruote anteriori, con controllo coppia specifico tra ruota destra e sinistra. La PTU preleva moto e coppia direttamente dall’albero motore e mediante un sistema di ingranaggi e una coppia di frizioni multi disco in carbonio a bagno d’olio ed in continuo slittamento li trasferisce alle ruote anteriori. Non c’è quindi un vincolo meccanico tra retrotreno e avantreno, che sono connessi a due sistemi di trazione completamente indipendenti caratteristica che consente alla vettura di poter funzionare in modalità di trazione esclusivamente posteriore senza togliere piacere di guida tipico di questa tipologia di vetture.

Le frizioni multi disco infine gestiscono il delta di velocità tra ruote anteriori e posteriori ma anche sull’asse anteriore, facendo la funzione di un differenziale centrale ed anteriore di un sistema 4WD tradizionale. Inoltre le frizioni anteriori sono completamente indipendenti e possono gestire un differente quantitativo di coppia trasferito alla ruota destra e sinistra, consentendo di attuare una funzione di tipo torque vectoring. La coppia trasmessa è gestita mediante la chiusura del pacco dischi di ogni singola frizione. La PTU è così molto compatta (appena 170mm di lunghezza) e leggera, consentendo al sistema 4RM di essere il 50% più leggero rispetto ad un 4WD convenzionale.